martedì 28 maggio 2013

I TEST GENETICI NELLA PATOLOGIA TUMORALE FEMMINILE: COME, QUANDO E PERCHE'.

Con il continuo sviluppo delle ricerche genetiche in campo medico, grazie all'aumento delle conoscenze sul genoma umano, conclusosi nel 2003 con la completa mappatura dell'intera sequenza genica umana, si è messo a fuoco il ruolo che specifici geni hanno nello sviluppo di svariate malattie, soprattutto in ambito oncologico (tumorale), pur dovendosi ancora percorrere molta strada per comprendere del tutto i meccanismi d'azione dei geni coinvolti nell'insorgenza dei tumori ereditari. Allo stato attuale, possediamo test idonei ad identificare i portatori di mutazione (DNA) nei geni predisposti ai tumori della mammella, dell'ovaio e del colon-retto.
Identifichiamo fondamentalmente 6 classi di test genetici:
-test diagnostici, volti alla conferma di una diagnosi clinica o all'inquadramento di una patologia sospettata, non ancora ben definita.
-test pre-sintomatici o preclinici: servono per identificare una mutazione che porterà sicuramente ad una malattia durante la vita; vengono considerati tali i test utilizzati nella diagnosi prenatale e quelli che identificano i portatori di geni legati a malattie ad insorgenza tardiva (es:Corea di Huntington) all'interno di famiglie a rischio.
-test prognostici : vengono utilizzati per correlare e determinare genotipi, svariati quadri clinici a gravità variabile, con l'intento di impostare, anche sulla base dei sintomi, terapie più o meno aggressive.
- test predittivi di suscettibilità genetica: permettono di individuare dei genotipi che, in seguito a fattori ambientali o genetici scatenanti, presentano un rischio aumentato di sviluppare una determinata malattia o patologia.
- test per l'identificazione degli eterozigoti: in alcune frequenti malattie genetiche quali la talassemia (anemia mediterranea), la fibrosi cistica, etc, si è in grado di identificare i portatori sani (eterozigoti) nella popolazione.
- test medico legali: abbiamo a disposizione un gran numero di marcatori per l'accertamento di paternità o per l'attribuzione di tracce biologiche per determinati individui (DNA) con elevato grado di probabilità.

-Genetica dei Tumori ereditari-
Secondo la cosidetta "teoria genetica del cancro", il tumore è la conseguenza di un accumulo in un clone cellulare di mutazioni prevalentemente somatiche ma anche germinali, in "geni chiave" per il controllo della proliferazione-differenziazione e apoptosi (morte) cellulare. Nonostante ciò, il cancro non è una malattia ereditaria, in quanto le mutazioni genetiche tumorali vengono in maggior parte acquisite dalle cellule somatiche durante la vita dell'individuo( in minor numero dalle cellule germinali). Circa il 5% dei tumori, comunque, nasce da una predisposizione ereditaria, cioè una mutazione germinale ereditata dai genitori e quindi presente in tutte le cellule dell'organismo.Purtroppo, va detto che nonostante l'assenza di tali mutazioni, non è possibile escludere che il soggetto, durante l'arco della vita, possa essere affetto dai suddetti tumori. L'esempio più emblematico è rappresentato proprio dal "cancro della mammella" : 1 donna su 10 nel mondo occidentale, è destinata ad ammalarsi di tale patologia. Di tale malattia, solo il 5% di tutti i casi, si manifesta in forma ereditaria e sappiamo, da precedenti lavori riportati, che l'80% di tale forme ereditarie sono dovute a carico di 2 geni chiamati BRCA1 e BRCA2.
Chiaramente, l'uso dei test genetici per BRCA1 e BRCA2 potrebbero predire l'insorgenza di un cancro mammario solo in una esigua porzione del totale dei casi di tali malattie: è importante inoltre far sapere che le mutazioni negli onco-geni BRCA1/BRCA2 sono tantissime e sono distribuite lungo tutta la sequenza genica, rendendone l'analisi difficile e complessa, nonchè particolarmente costosa, sapendo inoltre che certi tipi di mutazioni non possono venire individuate con le normali tecniche di biologia molecolare, riducendone in questi casi la sensibilità dei test. Sottolineiamo che i geni BRCA1/ BRCA2 sono di tipo autosomico dominante: significa che, se un genitore presenta la mutazione che predispone al cancro, ogni figlio avrà il 50% di possibilità di ereditare tale mutazione dominante, in relazione anche al potere di penetranza del gene; una penetranza del 100% implica che ogni portatore di mutazione svilupperà la malattia associata, mentre una penetranza
inferiore al 100% viene denominata "penetranza incompleta" quale si associa nei tumori ereditari, e che quindi, nel caso dei tumori della mammella, la predisposizione genica comporta una penetranza alta (circa l'85% nell'arco della vita) e ciò porta, in tali casi, all'importante decisione se intervenire drasticamente (mastectomia profilattica) o meno.
Va infine sottolineato che un tumore ereditario si sviluppa solo dopo che il gene wild-type (selvagggio), in pratica quello mutato sulla llinea germinale, va incontro a mutazioni anche sulla linea somatica.
Vogliamo stigmatizzare il recentissimo "focus" di ricerca sui micro-Rna, noti anche come miRna. Si tratta di frammenti di materiale genetico, un tempo considerati inattivi, ma oggi molto studiati per il loro ruolo di regolatori delle sintesi delle proteine e quindi della vita delle cellule. Riguardo ai tumori, questi miRna presentano caratteristiche uniche: sono stabili, sono presenti sia nei tessuti che nel sangue, ma soprattutto possono trovarsi in maniera diversa sia nelle cellule sane che in quelle malate. Ne è stato recentemente identificato uno che è presente in quantità differente a seconda che la cellula in cui si trova provenga da un tumore della mammella o da un tessuto sano: è il miRna10b-star. Questo miRna, che è legato alla proliferazione cellulare, si riduce rapidamente nei tessuti tumorali ma non in quelli sani della stessa donna. Può rappresentare quindi un marcatore molto precoce della presenza del tumore e segnalarlo anche anche " ad esami diagnostici classici ancora negativi", in particolare modo nelle donne a rischio. Potrebbe inoltre darci informazioni sulla prognosi, in quanto la sua presenza è tanto più bassa quanto più il tumore è aggressivo. sono comunque in corso studi di coorte sul lungo periodo ed in ampi campioni donne,necessari per verificare l'andamento di questi miRna 10b-star.