domenica 16 marzo 2014

Alexitimia e patologia somatica funzionale nelle donne in età fertile:l'importanza dei fattori predisponenti.(The prevalence of "Alexythimic" characteristics in somatizing women disorders)

Paradossalmente il "corpo" occupa una posizione centrale nella medicina clinica. E' un dato ormai acquisito che i Ricercatori hanno sempre trovato notevoli difficoltà nell'individuare la collocazione più idonea per quelle pazienti affette da sintomi fisici senza una base organica, ma apparentemente connessi con fattori fisiologici.
Lipowski (1988) ci ha fornito, in maniera esaustiva, la definizione corretta di somatizzazione: la tendenza a percepire e comunicare disturbi somatici (corporei), privi però di una sottostante base patologica attribuendoli comunque ad una malattia fisica e ricercando, a tale riguardo, l'"aiuto medico".
Il punto importante di questa definizione è dato dal fatto che la presenza di una responsabilità psichica (somatizzazione) non esclude la possibilità della contemporanea presenza di un disturbo fisico, tanto che, in molti casi, quest'ultimo può coesistere, addirittura a volte favorendo l'insorgenza della somatizzazione stessa.


DOMANDA 1: Quali sono i fattori che spesso si associano allo sviluppo delle somatizzazioni?

RISPOSTA: Sicuramente la presenza di un disturbo emozionale, spesso si accompagna alla "percezione di sensazioni somatiche" (corporee). Per esempio, alcune pazienti ansiose ed ipocondriache (presenza di tratti ansiosi e di eccessiva preoccupazione per la propria salute), hanno un grado di consapevolezza molto più elevato delle loro funzioni corporee, rispetto ad altre pazienti.
Vogliamo sottolineare che una ridotta capacità nel riconoscimento e nella espressione delle proprie emozioni, sembra rappresentare sicuramente un fattore predisponente per lo sviluppo del processo di somatizzazione; tale fenomeno, detto Alexitimia (mancanza di parole per le emozioni), si caratterizza soprattutto per la presenza di una ridotta capacità di espressione delle emozioni.

DOMANDA 2: Cosa si intende per "esperienza corporea"?

RISPOSTA: E' quel complesso di percezioni, convinzioni e capacità, centrate sul corpo inteso sia come "immagine corporea", che come insieme delle sue funzioni.
P. Shilder (1950), pioniere degli studi sull'esperienza corporea, formulò l'idea che sia le malattie organiche che quelle psichiche, inducono entrambe un comune stato di sofferenza: la sofferenza mentale si esprime anche tramite la via somatica (corpo), così come la malattia somatica è capace di generare anche sofferenza mentale.
 Ecco che quindi l'immagine corporea non sarebbe altro che " l'immagine tridimensionale (3D) che ogni individuo possiede di se stesso". (Shilder)

DOMANDA 3: Quali sono a livello del cervello i centri più importanti che partecipano alla regolazione delle funzioni vegetative, a quelle cioè non controllate dalla volontà e dalla consapevolezza?

RISPOSTA:
- sistema limbico: una delle parti filogeneticamente più antiche del cervello, definito anche come "cervello viscerale" (Mac Lean): esso ricopre un ruolo basilare nei meccanismi di attivazione e di manifestazione dell'emozione, sia a livello della reattività affettiva e comportamentale, che riguardo alle modificazioni somatiche (fisiche) e viscerali (organi interni) concomitanti.
- corteccia cerebrale : in particolare in sede frontale e prefrontale.
- ipotalamo: situato alla base del cervello, mediamente al di sopra dell'ipofisi e adiacente alle strutture limbiche. Esso, proprio in virtù della sua posizione anatomica, risulta anch'esso un vero e proprio "cervello viscerale", capace di regolare e integrare la reattività e le trasformazioni viscerali e ghiandolari in risposta agli stimoli ambientali.

DOMANDA 4: Quali sono, nella donna, le principali aree di somatizzazione funzionale?

RISPOSTA:
Ricordiamo che i disturbi somatici funzionali osservabili a livello dell'apparato urogenitale, sono quasi esclusivamente appannaggio del sesso femminile.
Distinguiamo fondamentalmente 2 quadri clinici:
- la sindrome uretrale; qui le pazienti lamentano nella maggior parte dei casi 3 sintomi diversi:
1) disuria (difficoltà ad emettere urina)
2) pollachiuria (aumentata frequenza degli atti minzionali-urinari-)
2) dolore sovra-pubico (al basso ventre); l'andamento di tale disturbo può essere ricorrente, con insorgenza acuta, oppure cronico. Molto spesso dagli esami effettuati emerge la presenza di un fenomeno infettivo (infezione delle vie urinarie): non è pertanto semplice distinguere tra disturbo organico e funzionale (che origina da stimoli emozionali sottostanti), addirittura potendosi verificare la coesistenza di lesione organica (infezione) e di aspetti funzionali (su base emotiva).
Possiamo in tali casi ottenere informazioni adeguate per riconoscere la natura funzionale di un disturbo, esaminando in modo approfondito i tratti di personalità della paziente sia mediante colloquio clinico che con l'ausilio di alcuni test psicologici di personalità (MMPI). Infatti ci risulta, da numerosi studi clinici, che, nelle donne con sindrome uretrale, è frequente la presenza di tratti isterici, ipocondriaci o psicotici, ed in particolare viene rilevata la presenza di "quote di ansia  elevata" nelle pazienti con disturbi urinari funzionali, assenti invece in quelle con disturbi organici, dovuti a fenomeni degenerativi (di usura) della sfera urogenitale.( Psychologic Characteristics of patients whith female urethral syndrome


- dolore pelvico cronico e disturbi del ciclo mestruale: nel 70% delle pazienti che richiedono una consultazione ginecologica per dolori pelvici, viene diagnosticata la presenza di malattie organiche (corporee) a livello del tratto urogenitale, unitamente alla presenza, mediante l'effettuazione di test specifici (MMPI), di valori elevati alle scale nevrotiche e psicotiche. Laddove nelle donne con dolore pelvico cronico (di lunga durata), sarebbe spesso presente un vero e proprio disturbo di conversione, con scale dell'ipocondria e dell'isteria elevate.(The association between chronic pelvic pain, psychiatric diagnosis and childhood sexual abuse). In questo ultimo gruppo di pazienti,viene riferita,da vari Studiosi, la frequente possibilità di una storia clinica di abusi sessuali precoci (sex abuse-incest): esisterebbe pertanto un nesso causale (rapporto di collegamento) tra tali episodi e la comparsa, in età adulta, di tali disturbi somatici, associati anche ad evidenti quote ansiose.
Riguardo ai disturbi del ciclo mestruale, ne valutiamo i vari aspetti di quantità, ritmo e durata, unitamente alle loro modificazioni in rapporto alle eventuali oscillazioni del tono dell'umore. Sarà infine doveroso condurre questa dettagliata esplorazione lungo tutto l'arco della vita fertile della donna, fino alla comparsa del sintomo funzionale (su base emotiva).
Concludiamo, mettendo in evidenza una frequente correlazione temporale tra momento di insorgenza del disturbo e l'impatto con alcuni stress psico-sociali (conflitti coniugali) o episodi depressivi: ciò
permetterà di evitare il ricorso a inutilie dolorosi indagini, soprattutto chirurgiche, la più frequente delle quali viene denominata Laparoscopia (celioscopia).(Assessment and management of women with functional somatic symptoms), (Somatization: Physical symptoms and psychological illness -Oxford, 2000)