mercoledì 11 dicembre 2013

Tumore del seno: prevenzione, diagnosi precoce e rassicurazioni

DOMANDA 1: il cancro alla mammella fa ancora paura. Come poterlo sconfiggere?

RISPOSTA:
La carta vincente per far guarire le donne dal cancro al seno nel 100% dei casi (oggi possiamo arrivare al 85-90%, ma il "gold standard" è arrivare all'azzeramento della mortalità entro il prossimo decennio) è la prevenzione, sia primaria, basata su un corretto stile di vita (life style), sia secondaria basata sugli esami strumentali e qui si intende: diagnosi precoce.


DOMANDA 2: quali sono le abitudini che predispongono all'aumento del rischio?

RISPOSTA:
In primis c'è la cattiva alimentazione (errata) ed il sovrappeso: in generale, come ho già espresso in precedenti articoli, non si deve esagerare con la quantità di cibo introdotto e bisogna dare importanza alla qualità; limitare soprattutto il consumo di origine animale, ridurre l'assunzione di carboidrati (zuccheri) ed evitare completamente gli alcolici. Alcuni recenti studi di coorte hanno messo in evidenza un maggior rischio di ammalarsi per le donne fumatrici ( maggiore/uguale 20 sigarette al giorno)

DOMANDA 3: incide anche la vita sedentaria?

RISPOSTA:
Certamente, come già messo in evidenza in precedenti lavori pubblicati, una camminata a "passo svelto", di 30-40 minuti al giorno è sufficiente a controllare i "picchi insulinemici" (insulina, ormone che permette al'organismo di "bruciare" gli zuccheri) e che quindi, indirettamente, può favorire lo sviluppo tumorale, ma soprattutto, come da lavori precedenti, l'insulina stimola l'ovaio a produrre più ormoni sessuali maschili (androgeni) anch'essi in parte coinvolti nell'induzione e
formazione del cancro mammario.

DOMANDA 4: che dire allo stato attuale sugli esami diagnostici?

RISPOSTA:
In Italia è prevista una mammografia biennale dopo i 50 anni; sarebbe tuttavia conveniente che lo screening preventivo venisse programmato "annualmente" magari dalle donne stesse, a partire dai 40 anni.
Resta comunque confermata l'importanza di una ecografia mammaria "esperta"(competente) a partire dai 30 anni, e comunque, anche ad età inferiori in caso di nodularità  rilevante clinicamente.
Nei casi di familiarità "ad alto rischio" e cioè: mamma, sorelle/zie materne affette da cancro al seno o all'ovaio, l'atteggiamento allo screening preventivo sarà "personalizzato" con controlli seriati e più
ravvicinati, inclusa la possibilità di eseguire una RMN (Risonanza Magnetica).



DOMANDA 5: quale è il ruolo dell' auto-palpazione?

RISPOSTA:
E' fondamentale, in quanto permette fin dalla giovane età (16-18anni) di "conoscere e prendere confidenza" col proprio seno (previo addestramento a questo da parte di personale medico esperto) e quindi è la giovane donna stessa che, nel 40-50% dei casi, riesce ad avvertire a capire (detection) che c'è "qualcosa che non va": anche questa si chiama "diagnosi precoce". Rimane pertanto consolidato e lapalissiano che l'obiettivo primario consiste nell'identificare neoformazioni millimetriche o addirittura "in situ" e quindi non infiltranti e non invasive: questo è ottenibile attualmente solo mediante la mammografia ad alta risoluzione (HR).